
Astrid Herrera - 17.10.2025
Nei contenuti B2B non servono post perfetti. Servono post che le persone capiscono.



di Astrid Herrera, Founder & Digital Transformation Specialist presso MadInnovation
La verità scomoda che nessuno vuole ammettere sul marketing LinkedIn
Ogni giorno vediamo decision maker brillanti, con prodotti eccellenti e storie da raccontare, bloccarsi davanti a LinkedIn. Non per mancanza di competenze, ma per un’ossessione: creare contenuti B2B che sentiamo essere il “post perfetto”. In questa trappola ci sono caduta anche io.
Il risultato? Bozze che non vengono mai pubblicate. Calendari editoriali che restano sulla carta. Opportunità di business che scivolano via mentre si cerca la formula magica.
Il paradosso del contenuto B2B

Nel B2B ci siamo convinti che ogni post debba essere:
- Perfettamente scritto
- Ricco di dati e ricerche
- Formalmente impeccabile
- Ottimizzato per l’algoritmo
E mentre inseguiamo questa perfezione, dimentichiamo una verità elementare: dall’altra parte non c’è un’azienda. C’è una persona.
Una persona che scorre LinkedIn tra una riunione e l’altra. Che cerca soluzioni concrete, non trattati accademici. Che vuole capire se tu puoi risolvere il suo problema, non quanto sei bravo a scrivere.
Cosa significa davvero “comprensibile”

- Va dritto al punto nei primi 3 secondi
- Usa esempi concreti, non solo teoria
- Parla di problemi reali che il tuo target riconosce immediatamente
- Evita il gergo quando non serve (e quasi mai serve)
- Si legge come una conversazione, non come un comunicato stampa
La differenza è sottile ma cruciale. Non è semplificare per chi è “meno preparato”. È comunicare in modo che chi è preparato capisca subito se il contenuto è rilevante per lui.
I tre errori che uccidono l’engagement B2B
1. L’ossessione per la forma
Passiamo ore a limare ogni frase, a cercare il dato più impressionante, a rendere tutto “professionale”. Poi pubblichiamo e… silenzio. Perché abbiamo dimenticato di includere l’elemento più importante: un motivo per cui qualcuno dovrebbe fermarsi a leggere.
2. Parlare di noi invece che di loro
“Siamo orgogliosi di annunciare…” “La nostra soluzione innovativa…” “I nostri 20 anni di esperienza…”
Il tuo potenziale cliente ha un problema. Non gli interessa quanto sei bravo tu. Gli interessa se puoi aiutarlo. La differenza tra questi due approcci determina se qualcuno leggerà il tuo post o scrollerà oltre.
3. Aspettare il momento perfetto
Il post perfetto che pubblichi tra un mese vale meno di un post buono che pubblichi oggi. La costanza batte la perfezione. Sempre.
Il framework che funziona

Dopo anni di lavoro con decision maker di PMI e grandi aziende, abbiamo identificato una struttura che genera risultati:
Hook (3 secondi): Una frase che fa fermare lo scroll. Non clickbait, ma una verità riconoscibile o una provocazione intelligente.
Problema (contesto): Descrivi una situazione che il tuo target vive ogni giorno. Se annuisce mentalmente, hai vinto.
Insight (valore): Una prospettiva, un dato, un approccio che aggiunge qualcosa alla conversazione. Non deve essere rivoluzionario, deve essere utile.
Call to action (direzione): Cosa dovrebbe fare chi legge? Anche solo “cosa ne pensi?” è meglio di nulla.
La metrica che conta davvero

Engagement? Like? Impressioni?
Nel B2B la metrica che conta è una sola: conversazioni qualificate.
Meglio 50 visualizzazioni con 3 commenti da potenziali clienti che 5.000 visualizzazioni senza nessuno contatto rilevante. LinkedIn non è un concorso di popolarità. È uno strumento di business development.
Cosa facciamo noi di MAD
Lavoriamo con decision maker che hanno capito che LinkedIn non è un “nice to have”, ma un canale strategico per generare opportunità B2B. Non vendiamo formule magiche o crescite miracolose.
Costruiamo strategie di contenuto che:
- Partono dai veri problemi del tuo target
- Si basano sulla tua expertise reale, non su pose
- Generano conversazioni con persone che contano per il tuo business
- Si possono sostenere nel tempo senza diventare un secondo lavoro
Non ti promettiamo viralità. Ti promettiamo rilevanza.
La domanda giusta
Non è “come faccio a creare contenuti perfetti?”.
È “come faccio a creare contenuti che le persone giuste capiscono e a cui vogliono rispondere?”.
Quando sposti il focus dalla perfezione alla comprensione, tutto cambia. I contenuti si creano più velocemente. L’engagement diventa più qualificato. Le opportunità di business iniziano ad arrivare.

LinkedIn è pieno di post perfetti che nessuno legge. È ora di creare contenuti che le persone capiscono.
Se anche tu vuoi trasformare LinkedIn da vetrina aziendale a generatore di opportunità concrete, parliamone. Senza impegno, senza pitch commerciali. Solo una conversazione tra professionisti che credono nel valore della chiarezza.
MAD – Digital Marketing Strategico per il B2B
P.S. Questo articolo non è perfetto. Ma se sei arrivato fino a qui, probabilmente ha fatto il suo lavoro: farti riflettere su come comunichi su LinkedIn. E magari farti venire voglia di cambiare qualcosa.
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